La chiave della vulnerabilità maschile al cancro può risiedere in un cromosoma: lo dimostra il nuovo studio pubblicato su Nature
Che gli uomini siano più suscettibili al cancro rispetto alle donne non era una novità in ambito medico, ma non se ne erano mai comprese le cause prima d’ora. Un rivoluzionario studio, recentemente pubblicato su Nature, potrebbe aver finalmente individuato il motivo: la risposta potrebbe risiedere nel cromosoma Y.
Al centro dell’indagine condotta dai ricercatori del Cedars-Sinai Cancer Center c’è un particolare cromosoma maschile. Stiamo parlando del cromosoma Y, la base della costituzione genetica unica degli uomini, che li rende differenti dalle donne. Invecchiando, le cellule degli uomini possono perdere questo cromosoma, un fenomeno che si è dimostrato significativo per la salute degli uomini, non solo per questioni di genere.
I risultati dello studio, tra timori e speranze
Ma qual è il collegamento con il cancro? Gli autori dello studio hanno fatto una scoperta sensazionale: le cellule del tumore della vescica che hanno perso il cromosoma Y diventano più aggressive, sfuggendo all’attacco del sistema immunitario e rendendo il cancro, in definitiva, più difficile da trattare.
Se queste informazioni possono generare angoscia, c’è però una luce in fondo al tunnel: questo stesso processo di perdita del cromosoma Y, che rende gli uomini più vulnerabili, rende anche il cancro più sensibile al trattamento con un particolare tipo di farmaci chiamati inibitori del checkpoint immunitario. Questo potrebbe significare che, se gli oncologi riuscissero in qualche modo a misurare la perdita del cromosoma Y, potrebbero personalizzare i trattamenti contro il cancro, rendendoli più efficaci.
Un modo, in effetti, potrebbe esserci: i ricercatori non stanno perdendo tempo, e si sono già messi al lavoro per sviluppare un test che sia in grado di quantificare la presenza del cromosoma Y nelle cellule circostanti il tumore della vescica. Questo studio potrebbe fornire una nuova strada per affrontare il cancro alla vescica, una malattia che, secondo le statistiche italiane del 2022, sta aumentando, con un 8% di diagnosi in più rispetto al 2017.
Il ruolo della genetica, da non sottovalutare
Lo studio rappresenta una svolta nella nostra comprensione del ruolo della genetica nella formazione dei tumori, ma c’è ancora tanto da scoprire. Il collegamento tra la perdita del cromosoma Y e l’esaurimento delle cellule T, che combattono il cancro, richiede ulteriori ricerche. Come ha detto Dan Theodorescu, direttore del Cedar-Sinai e coautore dello studio: “Se potessimo capire i meccanismi alla base di questo fenomeno, potremmo prevenire l’esaurimento delle cellule T e migliorare i risultati per i pazienti”.
E per quanto riguarda le donne? Questo studio si concentra sulla perdita del cromosoma Y negli uomini, ma le implicazioni per le donne non sono ancora chiare. Theodorescu sottolinea però che ciò “stimola la discussione su quanto sia importante considerare il sesso come una variabile in tutta la ricerca scientifica nell’ambito della biologia umana”. Questa ricerca potrebbe quindi gettare nuova luce non solo sulla vulnerabilità degli uomini al cancro, ma anche su come trattare efficacemente il cancro ed altre patologie in entrambi i sessi.