Cosa succede quando moriamo? La scienza dà la risposta

Quando moriamo succede di sicuro qualcosa, ma non è semplice capire in che modo alcuni meccanismi avvengano e se ci possa essere o meno una risposta precisa da parte della scienza

Brutto da dire, ma è così: moriamo e non sappiamo che cosa succede, ma la scienza sembra dare una risposta. Ciò che di sicuro ci è dato sapere è che tutti noi abbiamo una fine comune – un po’ come l’inizio, la nascita – ovvero la morte.

Anima dopo la morte
Esiste una vita dopo la morte? (Oltreradio.it)

Questa consapevolezza può spesso essere motivo di ansie. Pensare di dover morire o che possa venire a mancare un nostro caro è di sicuro un cruccio che ci attanaglia. Una vera e propria sensazione di smarrimento. Questa è data dall’ignoto di un evento, che sappiamo debba accadere. Ovviamente non conosciamo né il quando né il come e, infine, né tantomeno cosa succeda effettivamente dopo.

Molti hanno cercato risposte, tra cui filosofi, teorici, fisici, matematici, scienziati stessi. Eppure sembra che una definitiva risposta a questi quesiti non ci sia, bensì si sia arrivato ad un punto particolare dell’indagine in previsione di quello che sarà dopo in un ottica non proprio del tutto negativa.

La scienza afferma che succede qualcosa di sorprendente quando moriamo

Non un quadro negativo, bensì un qualcosa che ci fa ben sperare che dopo la morte non sia poi così “nera” la situazione. Una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università del Michigan ha evidenziato come i ratti presentassero un’intensa attività cerebrale, dopo lo “spegnimento” del fisico.

Due avvenimenti assolutamente separati tra di loro che lasciano intendere avvenga qualcosa di particolare dopo la morte del corpo a livello cerebrale, visto che l’attività del cervello appunto si intensifica a tal punto da far registrare onde gamma ben sincronizzate.

Vita nell'aldilà
Che cosa accade dopo la morte? (Oltreradio.it)

Questo fa pensare ci possa essere un collegamento tra ciò che accade nei ratti dopo la morte e ciò che, invece, avviene negli umani, in seguito al medesimo avvenimento. Inoltre scienziati di tutto il mondo si sono focalizzati su quelle che vengono chiamate “esperienze di pre-morte”, dopo l’assunzione di Dimetiltriptamina.

Questa sostanza avrebbe – secondo gli studiosi – effetti sulla coscienza molto simili a ciò che accade proprio poco prima di “lasciare questo mondo”. Effetti allucinogeni che vanno a inficiare sulle potenzialità cognitive, percettive e funzioni cerebrali.

Ovviamente queste ipotesi e questi studi non permettono di dare una risposta definitiva al quesito che vede come concetto principe “ciò che accade nell’effettivo dopo la morte”. Di sicuro le tecnologie circa gli studi cerebrali stanno dimostrando d’essere davvero sempre più precise. Ci stiamo avvicinando sempre più alla risoluzione di questo cruccio.

Guendalina Bonito

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