La rivoluzione: babysitter e doposcuola gratuiti, ecco dove fare domanda per il nuovo anno scolastico. Tutte le informazioni utili.
Per aiutare le mamme che lavorano e, in particolare, per agevolare la natalità che in Italia ha raggiunto record negativi, cominciano ad essere proposte diverse misure di sostegno alle famiglie. In attesa dei finanziamenti per gli asili nido, promessi con i progetti del PNRR, sono le aziende che intervengono con provvedimenti concreti a sostegno delle famiglie. Misure utili che fanno la differenza.
Diverse aziende, già da tempo, hanno introdotto facilitazioni e incentivi per i loro dipendenti con figli piccoli. Dagli orari flessibili allo smart working, dagli asili in azienda fino agli aiuti economici veri e propri. Numerose imprese hanno ormai capito che i dipendenti con famiglia che hanno la possibilità di conciliare tempi di lavoro e di cura dei figli sono più produttivi e più fedeli all’azienda.
In alcuni casi, poi, i benefici si sono spinti oltre, offrendo perfino babysitter e doposcuola gratuiti. Un passo ulteriore verso politiche di sostegno della famiglia da parte di privati. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Babysitter e doposcuola gratuiti, la rivoluzione
L’eccezionale servizio di babysitter e doposcuola gratuiti viene offerto da un’azienda marchigiana a favore dei suoi dipendenti. Potranno beneficiarne i lavoratori che hanno figli di età compresa tra i 4 e i 13 anni. Una vera e propria rivoluzione che permetterà a tanti genitori di andare al lavoro più sereni, senza l’assillo di dover affidare i figli a qualcuno. Perché i nonni, purtroppo, non ci sono sempre e pagare babysitter o altri servizi, come doposcuola e ludoteche può essere troppo costoso per molte famiglie. Alle volte è una spesa che non è possibile affrontare, con la conseguenza che spesso è la mamma a dover restare a casa e rinunciare al lavoro.
L’iniziativa di questa azienda delle Marche aiuta a spezzare questo circolo vizioso, che tanto indice negativamente sulla natalità in Italia d è stata lanciata con contributi da parte del governo. A offrire babysitter e doposcuola gratuito ai figli dei propri dipendenti è la Imab Group, un’azienda che produce arredamento per la casa e che dispone di dieci stabilimenti nella provincia di Pesaro e Urbino, dove lavorano complessivamente 800 dipendenti.
Il progetto, chiamato “Piccola Fucina Imab“, è stato possibile anche grazie al contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche della famiglia. Si tratta, dunque, di un servizio finanziato anche con fondi pubblici e che, sebbene riguardi una azienda specifica e un territorio delimitato, potrà essere ripetuto anche in altre aziende e in altre parti d’Italia. Pertanto, tenete d’occhio queste iniziative.
Il doposcuola sarà ospitato in una struttura dedicata e appositamente progettata, dove opererà personale specializzato e con differenze competenze per le diverse età dei bambini.
Per chi abita in altre zone d’Italia e non lavora per aziende che forniscono simili servizi, ricordiamo che il doposcuola gratuito, anche con aiuto ai bambini nei compiti, lo offrono anche le parrocchie.