L’intelligenza artificiale sembra essere in grado di fare qualsiasi cosa, persino sostituire 21.000 persone nel mondo del lavoro.
Il famoso cervello artificiale sembra un treno inarrestabile, che viaggia verso la conoscenza ad una velocità elevatissima. Persino i suoi creatori sono sbalorditi e preoccupati allo stesso tempo, poiché tutta questa conoscenza e tutte le informazioni che sta apprendendo giorno dopo giorno, porteranno le macchine a superare addirittura gli umani. Infatti, molti esperti temono che a breve l’intelligenza artificiale (AI) possa sostituire migliaia di lavoratori, soprattutto perché è in grado di lavorare senza mai fermarsi, non ha bisogno di uno stipendio, non va in vacanza e, soprattutto, riesce a svolgere qualsiasi compito in pochissimo tempo.
Uno dei suoi segreti è la navigazione su internet: la AI infatti è capace di creare anche una nuova forma di design, scrivere un testo o persino creare un brano musicale, cercando tutti i vari tasselli online.
Posti di lavoro a rischio per la AI
Secondo un nuovo studio condotto dal centro studi di Confartigianato, l’intelligenza artificiale sta facendo la sua prima comparsa anche nel settore produttivo di alcune piccole aziende. Pertanto, bisogna ricordare che le nuove tecnologie aiutano le imprese, soprattutto per la competitività ma, al contempo, bisogna cercare di non stravolgere gli equilibri, affinché si possano proteggere i posti di lavoro. Tuttavia, le ultime analisi dimostrano che 3.721 aziende della provincia di Ferrara stanno puntando sull’automazione, e per questo motivo ci sarebbero circa 21.000 posti di lavoro a rischio. Inoltre, altre 7.094 imprese sono state considerate a rischio basso, per quanto riguarda la perdita di posti di lavoro a causa della AI.
In tutta Italia, invece, i lavoratori delle piccole medie imprese artigianali, che rischiano di perdere il posto di lavoro, sarebbero circa il 36,2%. In altre parole, a causa dell’arrivo dell’intelligenza artificiale circa 8,4 milioni di italiani rischiano di perdere il lavoro, anzi rischiano di essere addirittura sostituiti da delle macchine intelligenti. Tuttavia, ci sono 1,3 milioni di persone ad altissimo rischio licenziamento, soprattutto nelle regioni Lombardia, Lazio e Valle d’Aosta. Pertanto, gli esperti prevedono che questo fenomeno porterà tantissimi lavoratori ad iscriversi a corsi di formazione, con l’obiettivo di adattarsi al nuovo mondo del lavoro.
In più, dovranno reinventarsi anche gli stessi imprenditori, affinché possano essere create delle nuove posizioni alle quali candidarsi. In conclusione, i proprietari delle piccole medie imprese già da oggi devono programmare il futuro del lavoro italiano, con l’obiettivo di creare un nuovo equilibrio e delle nuove figure professionali, che possano lavorare parallelamente con le macchine e con l’intelligenza artificiale.